Qual é il profilo sociologico dell’elettore tipo del Partito Democratico? In che modo si discosta da quello del votante medio tout court? Per rispondere a queste domande si è analizzato alcuni dati del round 2006 dell’ European Social Survey, in cui si chiedeva ad un campione di italiani quale partito avessero votato alle ultime elezioni legislative.
Sono stati aggregati i dati in modo da ottenere le formazioni che si presentano alle elezioni del prossimo 13 aprile, e le abbiamo testate su quattro variabili base: età, genere, istruzione e religiosità.
L’elettore-tipo del PD ha un’età media di circa 49 anni, di un anno soltanto più bassa di quella del campione di votanti; inoltre, stando ai nostri dati, Walter Veltroni ha, tra i suoi elettori potenziali, una proporzione di donne più elevata rispetto alla media del campione (48% contro 47). Si tratta comunque di differenze molto ridotte.
Là dove invece gli scarti si fanno interessanti é nell’istruzione: tra gli elettori del PD risultano sovrarappresentati i laureati (il 17%), mentre sono leggermente sottorappresentati rispetto alla media dei votanti tutti gli altri titoli di studio. Infine, per quanto riguarda la pratica religiosa, sembrerebbe che l’unica categoria sovrarappresentata siano i non-praticanti (cioè coloro che hanno dichiarato di non recarsi mai in chiesa), ben uno su cinque, rispetto ad una media tra i votanti del 16%. Nella media tutti gli abituali praticanti divisi per frequenza.
In sintesi: l’elettore del PD sembrerebbe essere tendenzialmente più giovane, più donna, più istruito e con una frequenza di pratiche religiose minore rispetto al votante medio.
Sono stati aggregati i dati in modo da ottenere le formazioni che si presentano alle elezioni del prossimo 13 aprile, e le abbiamo testate su quattro variabili base: età, genere, istruzione e religiosità.
L’elettore-tipo del PD ha un’età media di circa 49 anni, di un anno soltanto più bassa di quella del campione di votanti; inoltre, stando ai nostri dati, Walter Veltroni ha, tra i suoi elettori potenziali, una proporzione di donne più elevata rispetto alla media del campione (48% contro 47). Si tratta comunque di differenze molto ridotte.
Là dove invece gli scarti si fanno interessanti é nell’istruzione: tra gli elettori del PD risultano sovrarappresentati i laureati (il 17%), mentre sono leggermente sottorappresentati rispetto alla media dei votanti tutti gli altri titoli di studio. Infine, per quanto riguarda la pratica religiosa, sembrerebbe che l’unica categoria sovrarappresentata siano i non-praticanti (cioè coloro che hanno dichiarato di non recarsi mai in chiesa), ben uno su cinque, rispetto ad una media tra i votanti del 16%. Nella media tutti gli abituali praticanti divisi per frequenza.
In sintesi: l’elettore del PD sembrerebbe essere tendenzialmente più giovane, più donna, più istruito e con una frequenza di pratiche religiose minore rispetto al votante medio.
Condividi su Facebook
0 commenti:
Posta un commento