Interrogazione Ceriotti: "Risultati indagine su potenziale inquinamento area ex- TST"

. domenica 19 febbraio 2012
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Il sottoscritto consigliere comunale,

vista la risposta ricevuta in data 18/01/2012 in merito alle attività in corso per caratterizzare lo stato del sottosuolo e delle acque sotterranee nell’area ex-TST,

visto che agli atti risulta la comunicazione della Provincia di Novara che, stante l’inerzia della proprietà nel provvedere alla esecuzione dei monitoraggi prescritti, ha incaricato ARPA Novara all’esecuzione delle analisi sulle acque sotterranee

visto che i campionamenti si sarebbero svolti secondo la stessa comunicazione in data 20/09/20011

considerato che non risultano comunicazioni di ARPA o Provincia indirizzate al Comune in merito a queste analisi

e vista la delibera di giunta comunale n. 149 del 23/7/2009 relativa ad un ricorso presso il T.a.r. Piemonte dell'attuale proprietario

Interroga il Sindaco per sapere

- quali sono i motivi degli scarsi progressi ottenuti in merito ad una vicenda verso la quale aveva dimostrato estremo interesse prima della sua elezione a Sindaco di Galliate

- per quale ragione nessuno si è preoccupato di richiedere i risultati di dette analisi ad Arpa o Provincia di Novara essendo ormai trascorsi oltre 4 mesi dall’effettuazione dei campionamenti

- se vi sono stati progressi nella messa in sicurezza e smaltimento in merito agli altri materiali pericolosi a suo tempo rinvenuti nell’area del'ex stabilimento TST

- se il T.a.r. Piemonte si è espresso in merito al ricorso dell'attuale proprietario dell'area (di cui alla delibera in premessa) e se questo contenzioso rappresenta motivo di impedimento a procedere per quanto riguarda le attività di messa in sicurezza e bonifica dello stabilimento dismesso

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Interrogazione Ceriotti: "Stallo nel procedimento di approvazione PRGC presso Regione Piemonte"

Il sottoscritto consigliere comunale,

- vista la risposta ricevuta in data 20/01/2012 dall'assessore Elio Eros Verdura in merito allo stato di avanzamento dell'approvazione da parte della Regione Piemonte del Piano Regolatore Generale Comunale,

- visto che agli atti risulta la dichiarazione che in merito si sono svolti "due incontri specifici con i funzionari tecnici della regione, uno il giorno 16/5/2011 presso il Comune di Galliate e uno il 21/10/2011 presso gli uffici decentrati di Novara" , nonchè che nel corso di un ulteriore incontro per motivi diversi in Dicembre sia stato nuovamente sollecitato dall'assessore Verdura il completamento dell'iter di approvazione " entro il 2012"

- considerato che agli atti non risulta alcun documento scritto di sollecito in materia nei confronti degli uffici regionali, anche ai sensi della legge 241/90, nè alcuna evidenza di azioni intrapprese dal Sindaco per sbloccare la pratica in oggetto

- considerato infine che gli stessi uffici Regionali non hanno mai formalmente comunicato lo stato di avanzamento del procedimento,

Interroga il Sindaco per sapere

- se è a conoscenza degli scarsi progressi ottenuti nel corso dei primi due anni e mezzo di mandato su questo argomento, se era presente agli incontri citati e se si di cosa si è discusso dato che di tali incontri non risulta alcun verbale negli atti a me trasmessi

- cosa intende fare per supportare il suo assessore e Vice Sindaco presso gli uffici regionali, in modo da sbloccare un procedimento che risulta in sostanziale stallo nonostante l'assessore si sia prodigato per poter ottenere riscontri dalla Regione su una pratica di notevolissima importanza per la cittadinanza galliatese.

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Mozione del centrosinistra galliatese NO F35

Premesso che


- il progetto F-35 LT II, attualmente in fase di sviluppo e non operativo, è un cacciabombardiere progettato e programmato dalla Lockheed-Martin e destinato a equipaggiare l’Aeronautica, l’Esercito e la Marina degli U.S.A
- non esiste alcun vincolo d’acquisto N.A.T.O. per detto sistema d’arma, ma semplici accordi o intenti d’acquisto bilaterali tra singoli Stati;
- a circa 15 anni dall’avvio della progettazione del velivolo, molti restano ancora i problemi tecnici da risolvere col rischio di dare vita ad un velivolo ormai superato;
- l’Italia, partner di II livello, partecipa solo in residuale parte al progetto F35 (stima 1%) con la commessa di poco più di 200 parti d’ala, ma nel frattempo sta pagando ratealmente la ricerca altrui (già versati oltre 1 miliardo di euro);
- le ricadute tecnologiche non sono significative in quanto la legislazione statunitense vieta ogni possibilità d’intervento di paese terzi sulla tecnologia del velivolo F35;
- la presunta ricaduta occupazionale per il territorio novarese, inizialmente annunciata in 10-15.000 per un lungo periodo (40 anni), prudentemente è stata ridotta a 2.000, indotto compreso, nei momenti di picco e non in modo permanente. Ciò a fronte di un presunto investimento pubblico che potrà lievitare anche a 20/22 miliardi di euro, praticamente una finanziaria di assestamento dei conti pubblici;
- le aspettative della popolazione senza lavoro o in cerca di primo impiego, avventatamente create negli ultimi due anni, rischiano di andare completamente deluse per l’alta professionalità richiesta;
- i recenti tentativi di accordo tra Azienda e Sindacati per la ristrutturazione del gruppo Finmeccanica prevedono su Cameri l’impiego di un massimo di 200 tecnici probabilmente ad assorbimento degli esuberi di Caselle (TO);
- gli F-35 sono progettati e costruiti negli Usa. In Italia per tali velivoli è previsto solo l’assemblaggio per quanti verranno acquistati dal nostro paese e dall’Olanda, paese quest’ultimo che ha recentemente congelato l’acquisto;
- altri si stanno sfilando dalla commessa o riducendo gli acquisti: la Gran Bretagna ridurrà l’acquisto dai 130 esemplari previsti a 66; il Canada posticipa l’eventuale acquisizione dal 2014 al 2018; la Norvegia sta ponendo seri ostacoli al via libera dei 48 velivoli opzionati chiedendo di ridiscutere le contropartite economiche; la Turchia ha messo in standby l’intera commessa di 116 velivoli; Israele ne conferma solo 20 su 100, ma con una speciale versione in gran parte progettata e costruita in house; La Danimarca da 85 macchine previste scenderà a meno di 25; Il Brasile, malgrado le fortissime pressioni USA per far adottare gli F-35, ha optato per il sistema Rafane francese, gemello dell’EF-2000 europeo;
- la linea d’assemblaggio (FACO) di Cameri non ha, a tuttoggi, il nullaosta USA per diventare anche il centro di manutenzione (MRO&U);
- il costo globale per ogni velivolo è in continua lievitazione, oggi stimato in 130 milioni di dollari per unità, è invece rivisto al rialzo da studi di settore fino al raddoppio del costo da qui al 2018 (200 milioni di euro cadauno);
- il costo stimato per il nostro paese, previsto in 15 miliardi di euro, lieviterà fino raddoppiarsi per i ritardi di operatività del sistema d’arma;

Considerato che

- se il 50% della somma prevista per l’acquisto dei F35 fosse usata dallo Stato e dalle nostre Istituzioni locali per le reali emergenze (sostegno alle PMI, interventi sul dissesto idrogeologico e bonifica ambientale, riqualificazione e messa in sicurezza delle infrastrutture esistenti, interventi infrastrutturali ad impatto ambientale minimo, messa in sicurezza degli impianti industriali obsoleti, sostegno allo stato sociale, ricerca, scuola, giustizia, sanità, formazione e sicurezza) ci sarebbe una ricaduta di investimenti privati in grado di provocare un forte sviluppo occupazionale e il recupero di quote importanti dell’attuale disoccupazione, soprattutto giovanile e femminile su tutto il territorio nazionale;
- l’acquisto di F35 impone un onere economico e finanziario supplementare in un momento particolarmente difficile;

Per questi e altri motivi si ritiene che l’acquisto degli F35

- sia eccessivamente oneroso e senza reali contropartite né economiche né tecnologiche né occupazionali;
- vada in una logica di freno allo sviluppo e all’espansione dell’industria aerospaziale nazionale ed europea, insieme a tutto l’indotto presente sui territori del nostro paese;
- sia contrario agli interessi di prospettiva di difesa integrata italiana ed europea;
- sia in contraddizione con il dettato degli artt. 11 e 52 della Carta Costituzionale, nonché con la Legge 331/2000 “Norme per l’Istituzione del Servizio Militare Professionale, resa operativa dai D.L. 215/2001 e 236/2003 per la quale “l’ordinamento e l’attività delle Forze armate sono conformi agli articoli 11 e 52 della Costituzione”;

Impegna la Giunta Comunale a:

- Intraprendere nelle sedi opportune tutte le azioni in suo potere per indirizzare l’opinione di chi ha il potere decisionale, affinché riveda il progetto di acquisto dei caccia, ritenendo tale progetto non congruente con le necessità della Nazione e con il particolare momento di crisi economica;

- Indirizzare la decisione verso l’utilizzo delle strutture di avanguardia attualmente in costruzione, per la creazione di un polo di eccellenza in campo aeronautico civile volte alla creazione di nuove possibilità lavorative, per concretizzare un processo di riconversione dal militare al civile;

- Perseguire e valorizzare le tematiche della pace, in sintonia con la volontà espressa dall’Amministrazione nell’ultimo consiglio comunale.

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