Testamento biologico

. lunedì 4 maggio 2015
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Chi avrà la compiacenza di leggere queste poche righe, molto probabilmente si porrà una domanda: ma che senso ha occuparsi di temi etici in questo periodo di crisi? Sicuramente seguirà l’obiezione: ci sono molti altri problemi che sono maggiormente degni di attenzione. La risposta a queste perplessità è però intrinseca alla domanda stessa: proprio perché nel periodo attuale i temi etici sembrano essere diventati meno importanti ed urgenti, occorre mantenere alto il livello di attenzione sui medesimi, non solo per contrastare un progressiva deriva della nostra società verso un individualismo egoista, chiuso, diffidente e rabbioso, completamente deprivato da qualsiasi sentimento di solidarietà e pietas umana. Ma anche per evitare che si verifichino concreti passi indietro nel cammino verso una società più giusta ed attenta ai diritti di tutti.
Quello della Dichiarazione Anticipata di Volontà in tema di Trattamenti Sanitari (DAV), anche nota in maniera più semplificativa ma efficace come “Testamento Biologico” è solo il primo tema che si vuole affrontare. Probabilmente è anche il più facile, non solo perché, stando ai sondaggi, una larga maggioranza di cittadini italiani rivendica di poter decidere sul proprio fine esistenza, ma anche perché si tratta di un diritto che è riconosciuto in primis dalla Costituzione italiana (art. 32: [omissis]. Nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizioni di Legge. La Legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana).
Non si parla, è bene chiarirlo a scanso di strumentalizzazioni, di eutanasia, ma semplicemente del diritto a non essere sottoposti ad invasivi ed umilianti trattamenti sanitari per ritardare di giorni o mesi l’esito ineluttabile della propria esistenza, in condizioni che si reputano incompatibili con il proprio sentimento della dignità della vita.
Questa iniziativa inoltre assume un secondo significato: partire dal locale, dalla periferia per cercare di rianimare un dibattito su un tema che vede il Parlamento immobilizzato in un silenzio imbarazzato ed imbarazzante, soprattutto per chi ha affidato … ad un partito qualcosa di più che l’aspettativa di un buon governo, ma soprattutto la speranza della costruzione di una società migliore.
Ecco perché desideriamo che la città di Galliate si doti di un Registro delle Dichiarazioni Anticipate di Volontà, uno strumento molto semplice ed a costo pressoché zero, per conferire ufficialità alle disposizioni dei cittadini in merito a quello che vorrebbero fosse loro fatto o non fatto nel caso in cui non fossero in condizioni di manifestare la propria volontà.
L’augurio è che queste poche righe possano stimolare una riflessione comune che avrà il suo culmine in un convegno pubblico…. Auspichiamo fin da subito che l’iniziativa possa trovare l’interesse o magari registrare la collaborazione delle altre forze politiche e delle Associazioni di volontariato, dato che di fronte ad un tema di questa natura perdono di significato le consuete divisioni e contrapposizioni pre-costiuite.

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