Prosegue senza sosta, anche sul territorio novarese, la campagna “Salva l’Italia” , che nel corso dell’estate ha raccolto ampio consenso e interesse dei cittadini all’interno delle feste del PD.
Venerdì 12 settembre alle 10.30 a Galliate in piazza San Giuseppe arriverà il pullman del tour nazionale “salva l’Italia”. Tutto il gruppo dirigente locale del Partito democratico, i deputati e senatori, gli amministratori locali e i dirigenti locali si sono resi disponibili per sostenere la campagna, venerdì infatti saranno presenti la coordinatrice provinciale, Paola Turchelli, il coordinatore del circolo di Galliate, Marco Nicolotti, la sen Franca Biondelli, l’on Betty Rampi, l’Assessore regionale, Giuliana Manica, il Sindaco e Vice-Sindaco di Galliate, Arturo Boccara e Susanna Garzulano.
La petizione ha al centro due questioni: la difesa delle regole democratiche contro le forzature e le leggi sbagliate del governo; la lotta per far ripartire l'Italia, cominciando da stipendi e pensioni.
Milioni di famiglie italiane sono e si sentono sempre più povere.
Invece di pensare a come uscire da questa crisi, invece di tutelare i risparmi e il potere d’acquisto dei salari e degli stipendi degli italiani, invece di impegnarsi a garantire la loro sicurezza, il governo Berlusconi si preoccupa solo delle vicende personali del premier, riportando il Paese al tempo dei conflitti istituzionali, delle leggi ad personam e della confusione tra interessi privati e cosa pubblica.
- Le tasse aumenteranno ancora dello 0,2%: 7 miliardi di euro l'anno, circa 350 euro l'anno in più a famiglia.
- Per la sanità altri 8 miliardi di tagli alle Regioni, che saranno costrette a reintrodurre i ticket su farmaci e prestazioni.
- Invece di eliminare gli sprechi e riorganizzare le pubbliche amministrazioni, il governo taglia infrastrutture, sicurezza, scuola,sanità e Mezzogiorno.
- Per gli investimenti 10 miliardi in meno.
- Per la sicurezza, dietro la demagogia di 3 mila militari nelle strade delle città, ridotte le risorse per i corpi di Polizia, con un taglio di quasi 30 mila uomini e donne nell'arco della legislatura.
- Per la scuola 8 miliardi di euro tagliati e 150 mila tra personale non docente e insegnanti in meno.