Resoconto dell’illustrazione degli emendamenti all’articolo 2. comma 32 della finanziaria presentati dal Gruppo PD Commissione Lavoro al fine di valorizzare la contrattazione integrativa nelle pubbliche amministrazioni e promuovere un proficuo confronto tra le parti sociali.
Inviato dall'On. Elisabetta Rampi
ELISABETTA RAMPI Signor Presidente, l’emendamento Damiano 2.69, presentato dal gruppo del Partito Democratico della Commissione lavoro, riguarda il trattamento accessorio dei dipendenti della pubblica amministrazione. Siamo favorevoli alla destinazione di risorse finanziarie che privilegino la qualità, la produttività, la capacità innovativa delle prestazioni, anche per i pubblici dipendenti e non solo per i lavoratori di alcune ditte private. Dobbiamo dire, ad onor del vero, che le aziende che finora hanno utilizzato questo strumento per premiare il merito ne hanno visto i benefici solo quando gli obiettivi e i criteri di erogazione erano condivisi dai lavoratori. Diversamente, come dimostra la storia dei superminimi individuali, si ottiene l’esatto contrario: la demotivazione della stragrande maggioranza dei dipendenti, le divisioni interne, il nepotismo. Per questo, occorre valorizzare la contrattazione integrativa, anche nella pubblica amministrazione, settore strategico, in cui appare indispensabile il pieno coinvolgimento di tutti gli attori coinvolti: dirigenti, quadri, maestranze, rappresentanti dei lavoratori. L’esclusione di uno solo di questi soggetti porta fatalmente al fallimento di ogni operazione volta a migliorare il servizio reso ai cittadini, perché di questo si tratta. Ciò è particolarmente vero in una macchina complessa come l’apparato pubblico, in cui non sempre vi sono indicatori standard della produttività e dove occorre assolutamente evitare di ragionare su schemi di pura discrezionalità. La contrattazione integrativa è uno strumento importante, se ben gestito dalle amministrazioni interessate, quindi se sono definiti in modo chiaro obiettivi e modalità della contrattazione. Ciò per molti versi non è avvenuto in questi anni, ma la responsabilità non attiene certo ai lavoratori: attiene innanzitutto ai Governi ed è l’azione di Governo la prima a dover essere messa in discussione. Non basta affermare genericamente: « Premiamo i meritevoli » per ottenere risultati, perché, per come oggi è organizzata la pubblica amministrazione, il rischio è quello di veder premiati i più acquiescenti ed i meno innovatori, proprio l’esatto opposto di ciò che si vorrebbe ottenere. Vogliamo dunque, con l’emendamento in esame, ribadire che la contrattazione integrativa è uno strumento importante e deve essere considerato un valore, perché la motivazione passa attraverso il coinvolgimento, così come la condivisione degli obiettivi per il raggiungimento del risultato. Non saranno certo valutazioni unilaterali a migliorare la produttività, tanto meno il servizio reso ai cittadini. Per questo, a nome del gruppo del Partito Democratico, chiedo al Governo di accettare il nostro emendamento in esame applausi dei Deputati Gruppo Partito Democratico
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull’emendamento Damiano 2.69, non accettato dalla Commissione né dal Governo. (Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione. Comunico il risultato della votazione:
la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti ............................. 507
Votanti ............................... 502
Astenuti .............................. 5
Maggioranza ........................... 252
Hanno votato sì …...................... 231
Hanno votato no ....................... 271)
Passiamo alla votazione dell’emendamento Damiano 2.71.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto L’on. Rampi. Ne ha facoltà
ELISABETTA RAMPI. Signor Presidente, questo emendamento completa il nostro precedente, chiarendo chi sono i soggetti primi della contrattazione. Le organizzazioni sindacali nel nostro Paese hanno una storia consolidata per la difesa dei diritti collettivi ed individuali delle lavoratrici e dei lavoratori, per la difesa dei valori della libertà e della democrazia, a tutela delle istituzioni democratiche, come hanno dimostrato negli anni bui del terrorismo di tutte le matrici, pagando anche spesso di persona. Le organizzazioni sindacali hanno nel nostro Paese una storia di assunzione di responsabilità, come hanno dimostrato, ad esempio, all’inizio degli anni Novanta, assumendosi un pesante carico, nel momento di massima crisi economico-finanziaria, con lo strumento degli accordi interconfederali e come dimostrano, ogni giorno, nonostante i tentativi di creare divisioni. Per questo motivo, appare necessario inserire nel testo un preciso richiamo all’intesa con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative su base nazionale, perché solo queste sono in grado di assicurare una visione globale e non corporativa, operando per il bene comune. Questo Governo sembra essere infastidito da tutte le sedi di confronto. Noi pensiamo che questo sia determinato da un’oggettiva incapacità gestionale e da una visione troppo miope dei rapporti sociali. Occorre superare al più presto questo atteggiamento e recuperare il valore del confronto, inteso anche come prevenzione dei conflitti e delle tensioni sociali che, se ignorate, possono poi degenerare. La macchina dello Stato, colleghi, è evidentemente ingolfata, come dimostra anche l’insoddisfazione della maggior parte dei cittadini italiani. Ripensarla è un dovere, ma farlo in solitudine e, poi, pretendere di calare dall’alto nuove forme organizzative e sistemi premianti è un grave errore. Per questo crediamo che le organizzazioni sindacali debbano essere coinvolte e la contrattazione di secondo livello è uno degli strumenti principe per individuare i veri criteri su cui si basa la produttività nei vari comparti e premiare veramente i meritevoli. Chiediamo, quindi, di votare a favore del nostro emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l’onorevole D’Antoni. Ne ha facoltà.
SERGIO ANTONIO D’ANTONI. Signor Presidente, intervengo per aggiungere la mia firma all’emendamento Damiano 2.71 e per spiegare al Governo e all’Aula che, se come sostiene il Governo, la pubblica amministrazione vuole puntare sulla meritocrazia, sulla produttività e sull’efficienza dell’insieme del Paese, l’unica strada è la contrattazione. Non ce n’è un’altra. Quindi, pensare che tutto questo si possa realizzare in termini unilaterali, con azioni di esempio anche nel settore privato, se è fatto dal settore pubblico, significa tornare all’Ottocento e, cioè, significa non aver fatto i conti con il secolo scorso e le sue conquiste. State facendo un grande errore e non date una mano alla trattativa che è in corso tra le parti sociali, proprio per valorizzare la contrattazione di secondo livello. Il Parlamento e il Governo devono contribuire. In questo modo, affossate quella trattativa, rendetevene conto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) !
PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, (Segue la votazione). Dichiaro chiusa la votazione. Comunico PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull’emendamento Damiano 2.71, non accettato dalla Commissione né dal Governo. (Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione. Comunico il risultato della votazione:
la Camera respinge
(Presenti ............................. 509
Votanti ............................... 503
Astenuti ................................ 6
Maggioranza ........................... 252
Hanno votato sì .. .................... 238
Hanno votato no ....................... 265).
Inviato dall'On. Elisabetta Rampi
ELISABETTA RAMPI Signor Presidente, l’emendamento Damiano 2.69, presentato dal gruppo del Partito Democratico della Commissione lavoro, riguarda il trattamento accessorio dei dipendenti della pubblica amministrazione. Siamo favorevoli alla destinazione di risorse finanziarie che privilegino la qualità, la produttività, la capacità innovativa delle prestazioni, anche per i pubblici dipendenti e non solo per i lavoratori di alcune ditte private. Dobbiamo dire, ad onor del vero, che le aziende che finora hanno utilizzato questo strumento per premiare il merito ne hanno visto i benefici solo quando gli obiettivi e i criteri di erogazione erano condivisi dai lavoratori. Diversamente, come dimostra la storia dei superminimi individuali, si ottiene l’esatto contrario: la demotivazione della stragrande maggioranza dei dipendenti, le divisioni interne, il nepotismo. Per questo, occorre valorizzare la contrattazione integrativa, anche nella pubblica amministrazione, settore strategico, in cui appare indispensabile il pieno coinvolgimento di tutti gli attori coinvolti: dirigenti, quadri, maestranze, rappresentanti dei lavoratori. L’esclusione di uno solo di questi soggetti porta fatalmente al fallimento di ogni operazione volta a migliorare il servizio reso ai cittadini, perché di questo si tratta. Ciò è particolarmente vero in una macchina complessa come l’apparato pubblico, in cui non sempre vi sono indicatori standard della produttività e dove occorre assolutamente evitare di ragionare su schemi di pura discrezionalità. La contrattazione integrativa è uno strumento importante, se ben gestito dalle amministrazioni interessate, quindi se sono definiti in modo chiaro obiettivi e modalità della contrattazione. Ciò per molti versi non è avvenuto in questi anni, ma la responsabilità non attiene certo ai lavoratori: attiene innanzitutto ai Governi ed è l’azione di Governo la prima a dover essere messa in discussione. Non basta affermare genericamente: « Premiamo i meritevoli » per ottenere risultati, perché, per come oggi è organizzata la pubblica amministrazione, il rischio è quello di veder premiati i più acquiescenti ed i meno innovatori, proprio l’esatto opposto di ciò che si vorrebbe ottenere. Vogliamo dunque, con l’emendamento in esame, ribadire che la contrattazione integrativa è uno strumento importante e deve essere considerato un valore, perché la motivazione passa attraverso il coinvolgimento, così come la condivisione degli obiettivi per il raggiungimento del risultato. Non saranno certo valutazioni unilaterali a migliorare la produttività, tanto meno il servizio reso ai cittadini. Per questo, a nome del gruppo del Partito Democratico, chiedo al Governo di accettare il nostro emendamento in esame applausi dei Deputati Gruppo Partito Democratico
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull’emendamento Damiano 2.69, non accettato dalla Commissione né dal Governo. (Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione. Comunico il risultato della votazione:
la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti ............................. 507
Votanti ............................... 502
Astenuti .............................. 5
Maggioranza ........................... 252
Hanno votato sì …...................... 231
Hanno votato no ....................... 271)
Passiamo alla votazione dell’emendamento Damiano 2.71.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto L’on. Rampi. Ne ha facoltà
ELISABETTA RAMPI. Signor Presidente, questo emendamento completa il nostro precedente, chiarendo chi sono i soggetti primi della contrattazione. Le organizzazioni sindacali nel nostro Paese hanno una storia consolidata per la difesa dei diritti collettivi ed individuali delle lavoratrici e dei lavoratori, per la difesa dei valori della libertà e della democrazia, a tutela delle istituzioni democratiche, come hanno dimostrato negli anni bui del terrorismo di tutte le matrici, pagando anche spesso di persona. Le organizzazioni sindacali hanno nel nostro Paese una storia di assunzione di responsabilità, come hanno dimostrato, ad esempio, all’inizio degli anni Novanta, assumendosi un pesante carico, nel momento di massima crisi economico-finanziaria, con lo strumento degli accordi interconfederali e come dimostrano, ogni giorno, nonostante i tentativi di creare divisioni. Per questo motivo, appare necessario inserire nel testo un preciso richiamo all’intesa con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative su base nazionale, perché solo queste sono in grado di assicurare una visione globale e non corporativa, operando per il bene comune. Questo Governo sembra essere infastidito da tutte le sedi di confronto. Noi pensiamo che questo sia determinato da un’oggettiva incapacità gestionale e da una visione troppo miope dei rapporti sociali. Occorre superare al più presto questo atteggiamento e recuperare il valore del confronto, inteso anche come prevenzione dei conflitti e delle tensioni sociali che, se ignorate, possono poi degenerare. La macchina dello Stato, colleghi, è evidentemente ingolfata, come dimostra anche l’insoddisfazione della maggior parte dei cittadini italiani. Ripensarla è un dovere, ma farlo in solitudine e, poi, pretendere di calare dall’alto nuove forme organizzative e sistemi premianti è un grave errore. Per questo crediamo che le organizzazioni sindacali debbano essere coinvolte e la contrattazione di secondo livello è uno degli strumenti principe per individuare i veri criteri su cui si basa la produttività nei vari comparti e premiare veramente i meritevoli. Chiediamo, quindi, di votare a favore del nostro emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l’onorevole D’Antoni. Ne ha facoltà.
SERGIO ANTONIO D’ANTONI. Signor Presidente, intervengo per aggiungere la mia firma all’emendamento Damiano 2.71 e per spiegare al Governo e all’Aula che, se come sostiene il Governo, la pubblica amministrazione vuole puntare sulla meritocrazia, sulla produttività e sull’efficienza dell’insieme del Paese, l’unica strada è la contrattazione. Non ce n’è un’altra. Quindi, pensare che tutto questo si possa realizzare in termini unilaterali, con azioni di esempio anche nel settore privato, se è fatto dal settore pubblico, significa tornare all’Ottocento e, cioè, significa non aver fatto i conti con il secolo scorso e le sue conquiste. State facendo un grande errore e non date una mano alla trattativa che è in corso tra le parti sociali, proprio per valorizzare la contrattazione di secondo livello. Il Parlamento e il Governo devono contribuire. In questo modo, affossate quella trattativa, rendetevene conto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) !
PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, (Segue la votazione). Dichiaro chiusa la votazione. Comunico PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull’emendamento Damiano 2.71, non accettato dalla Commissione né dal Governo. (Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione. Comunico il risultato della votazione:
la Camera respinge
(Presenti ............................. 509
Votanti ............................... 503
Astenuti ................................ 6
Maggioranza ........................... 252
Hanno votato sì .. .................... 238
Hanno votato no ....................... 265).