Convocazione del Consiglio Comunale

. sabato 14 giugno 2008
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Convocazione del Consiglio Comunale

Martedì 17 giugno, alle ore 21.00
,
è convocato nella sala consiliare del Castello Visconteo Sforzesco il Consiglio Comunale,
con il seguente o.d.g.:

Ratifica della Deliberazione di Giunta Comunale n. 95 del 30/05/2008
con oggetto ''Variazioni di bilancio - esercizio finanziario 2008";

Variazioni al bilancio di previsione dell'esercizio finanziario 2008;
Criteri urbanistico-commerciali - art.8, comma 3, D.Lgs n. 114/98 e art. 4, comma 1, della Legge regionale sul commercio n. 28/99 -
Riapprovazione con accoglimento osservazioni regionali;

Variante parziale ed adeguamento P.R.G.C. vigente alla L.R. n.28/99 - art.17, comma 7, L.R. n.56/77 e S.M.I. - approvazione progetto definitivo;

Comunicazioni del sindaco.

L’eventuale seduta di seconda convocazione
è prevista per le ore 18.00 del giorno 18 giugno 2008


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Le promesse boomerang

. venerdì 13 giugno 2008
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La «luna di miele» di Berlusconi con gli italiani rischia di essere troppo dolce. E, come le torte eccessivamente zuccherate, il risultato potrebbe anche disgustare. Il presidente del Consiglio, infatti, dopo una campagna elettorale insolitamente priva di spettacolari promesse, sembra aver puntato tutto sui fatidici 100 giorni, quelli che segnano spesso non solo un primo bilancio del governo, ma danno l’impronta di una intera legislatura. Così, con un ritmo forsennato, si susseguono annunci di provvedimenti a raffica: sulla sicurezza, sull’immigrazione, sui rifiuti, sulle intercettazioni, sull’Alitalia, sugli statali fannulloni e, persino, sulla prostituzione. Un frenetico carosello d’iniziative che vorrebbero rispondere alle due sostanziali attese degli elettori. Quella di un ministero forte, compatto, capace finalmente di decidere. E quella di un ministero che non ha paura di scelte coraggiose, che non si fa intimidire dai conformismi del «politicamente corretto», capace di sfidare i vecchi tabù della sinistra culturale e politica. Insomma, per cominciare a parlar schietto, di un vero governo di destra. In Italia, nessun presidente del Consiglio, dopo Ricasoli, Sonnino e Salandra, ha mai amato che si definisse così il colore di un suo ministero. Eppure, una normale democrazia funziona con l’alternanza al potere dei due classici schieramenti politici. Ecco perché, per motivi diversi, anche meno nobili, pure una parte degli elettori contrari a Berlusconi, visto sconfitto lo schieramento amico, si è augurata di vedere all’opera «finalmente un governo di destra vera, come quello della Thatcher o di Reagan».

In realtà, Berlusconi si è ispirato a modelli meno obsoleti. Il suo punto di riferimento, lo si è capito subito, è Sarkozy. Quello, per la sicurezza, dell’ex ministro dell’Interno. Quello, per l’economia, del candidato all’Eliseo che invoca «la libertà di poter lavorare quanto si vuole». Quello del trionfatore alle presidenziali che promette l’immediato «aumento del potere d’acquisto» dei francesi.

Il subitaneo favore popolare e mediatico ottenuto con il primo Consiglio dei ministri, a Napoli sull’emergenza rifiuti, ha avuto il risultato di invogliare il «Berlusconi quater» a una moltiplicazione di annunci che rischia di contraddire proprio quei caratteri di solidità, concordia e, soprattutto, di efficacia vantati all’atto della sua nascita. Alle partenze fulminanti, infatti, si susseguono sempre bruschi stop. L’elenco è lungo, per cui si possono citare soltanto i casi più clamorosi.

Si decidono specie di «tribunali speciali» per l’emergenza dei rifiuti in Campania e, poi, si capisce che è difficile sottrarre la questione al «giudice naturale», perché, come ricorda Andreotti a Scalfari nel film Il divo, «il problema è più complesso». Si minaccia il carcere ai clandestini e, poi, ci si accorge che non ci sarebbero penitenziari sufficienti, si ingolferebbero ancor di più i tribunali e tutto finirebbe come le «gride» di manzoniana memoria. Per l’Alitalia non solo il rischio di fallimento è più vicino, ma forse la soluzione «Air France» era proprio l’unica che poteva evitarlo. Licenziare gli statali fannulloni è un’ottima idea, ma neanche l’attivismo del benemerito Brunetta riesce ad assicurarlo senza infilarsi nel solito tunnel delle trattative sindacali che si sa già come finiscono. Levare le prostitute dalle strade è un proposito che non solo non trova nella maggioranza l’approvazione unanime, ma sembra colpire le vittime invece che gli sfruttatori. Infine, sulle intercettazioni appare subito chiaro come l’intenzione governativa finirebbe per assicurare l’impunità alla maggior parte dei criminali in circolazione, rafforzando peraltro l’idea che si vogliano garantire gli affari illeciti della solita «casta» di politici, amministratori e portaborse dei potenti.

Il risultato della politica degli annunci è sotto gli occhi di tutti: spesso è mancata proprio quella coesione nella maggioranza di cui si voleva dar prova, perché, in molti casi, la Lega si è dissociata dalla coppia Fi-An; c’è uno scarto evidente tra le intenzioni di decisionismo e di concretezza e l’inefficacia pratica dei provvedimenti proclamati; la raffica di iniziative, su argomenti sempre disparati, provoca disorientamento sulle linee essenziali del governo, alle prese ogni giorno con avanzamenti e retromarce incomprensibili. Certamente il clima di idillio tra Berlusconi e la generale opinione pubblica non è ancora compromesso. Ma spingere il pedale delle attese, moltiplicare le speranze, semplificare problemi complicati facendo credere in soluzioni imminenti può portare a cambi di umore repentini tra gli italiani. Come è avvenuto, peraltro, proprio tra Sarkozy e i francesi. Il presidente d’Oltralpe sta raccogliendo i frutti amari di promesse troppo facili, soprattutto sull’attuale unico banco di prova dei governi europei: i bilanci delle famiglie. Forse sarebbe meglio che Berlusconi si concentrasse su questo grave e fondamentale problema e smorzasse l’eco dei più disparati annunci.

Luigi Malaspina per "La Stampa"

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Il marketing ideologico

. giovedì 12 giugno 2008
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Fare pulizia. Adoperando il decreto sicurezza come un omnibus, o meglio come una ramazza simbolica: lavaggio notturno delle strade, così, all' ingrosso, facciamogliela vedere; smaltendo tutti insieme negli stessi raccoglitori gli accattoni e i rom, i clandestini e adesso pure le prostitute. potevano mancare le prostitute?

Solo così il cittadino medio potrà essere saziato al più presto nelle aspettative di sicurezza, moralità, italianità che hanno determinato il successo elettorale del centrodestra. Con apposito emendamento a una legge del 1956, i relatori del decreto governativo chiedono che le prostitute vengano inserite tra le "persone pericolose per la sicurezza e la pubblica moralità". Come tali soggette a diffida e foglio di via del questore, se trovate a delinquere fuori dai luoghi di residenza. Non essendo oggi vigente in Italia il reato di prostituzione di strada, tale norma appare di dubbia applicazione. Tanto più in un paese che conta milioni di consumatori dell' amore mercenario senza però averne mai regolamentato norme, spazi, tutele che limitino lo sfruttamento delle donne e l' esibizione volgare del commercio. Ma che importa? Come nel caso del reato di clandestinità - del tutto superfluo ai fini di un governo più efficace dell' immigrazione - anche l' emendamento "anti-prostitute" vuol essere innanzitutto un proclama roboante. Non a caso abbina ideologicamente la categoria "sicurezza" alla categoria "pubblica moralità". Scaricando sulle reprobe, le ragazze che ostentano per strada le loro povere grazie tentatrici, anche la responsabilità di corrompere il maschio. Come se la nostra società non avesse posto ossessivamente al centro del suo immaginario tabellonistico, pubblicitario, televisivo, proprio la desiderabilità del corpo femminile. Manipolato fino alla perfezione feticistica, a costo di provocare violenti cortocircuiti fra il virtuale e il reale. E' curioso, dunque, osservare i legislatori del centrodestra cimentarsi in una sorta di "marketing ideologico", contrastante solo in apparenza le dinamiche del mercimonio metropolitano contemporaneo. Mentre fra i maschi italiani, anche fra i giovani, decresce purtroppo l' inibizione reputazionale allo scambio sesso-denaro, è come se il decreto governativo subordinasse di nuovo a "puttane indegne" queste donne già spesso vittime di sfruttamento e umiliazioni. Basta un emendamento per metterle nel mucchio delle categorie disprezzabili in quanto tali, disoneste per definizione etnica o di marginalità. Naturalmente chi propugna il marketing ideologico della sicurezza e della pubblica moralità, non pretende certo di applicare alla lettera il decreto presentato al Senato. Gli basta l' effetto annuncio di un' approvazione in pompa magna. Dopo di che, come ha fatto notare lo stesso presidente del Consiglio, sarebbe troppo oneroso arrestare e processare a mille per volta i clandestini che sbarcano sulle nostre coste. E le retate delle prostitute, per quanto spettacolari se trasmesse in tv come già accade, farebbero scoppiare in pochi giorni le carceri femminili. Questo decreto sicurezza del governo, così come è concepito per corrispondere alle aspettative irresponsabilmente alimentate in campagna elettorale, contemplerebbe nel giro di poche settimane il raddoppio della popolazione detenuta; l' istituzione di vasti campi di raccolta per i clandestini; espulsioni di massa decretate da appositi tribunali speciali. Non è prevedibile che accada nulla del genere, almeno nell' immediato. Ma la delusione inevitabile che ne conseguirà rischia di suscitare nuove ondate violente di repulisti "fai da te", legittimate dai titoli pieni di odio profusi come defolianti sui giornali filogovernativi.

GAD LERNER

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L’energia solare

. mercoledì 11 giugno 2008
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L’energia solare, un’opportunità per cittadini, imprese ed Enti Locali
La proposta del Partito Democratico

Novara, 14 Giugno 2008 Ore 10.00
Sede Consiglio QUARTIERE SUD
Via Monte San Gabriele 50/a

Il Circolo 4° del Partito Democratico di Novara promuove un incontro pubblico per approfondire le principali caratteristiche delle normative volte alla diffusione delle energie rinnovabili in Italia (incentivi statali), presentare le iniziative e i programmi di sviluppo predisposte dalla provincia di Novara e illustrare le proposte del Partito Democratico a livello nazionale per l’utilizzo delle fonti di energia alternative.




Intervengono:

PAOLA TURCHELLI,
Vice Presidente Provincia di Novara, coordinatrice provinciale Partito Democratico

ROBERTO DELLA SETA
responsabile nazionale ambiente del Partito Democratico, Presidente di LEGAMBIENTE

FRANCO PARACCHINI,
Assessore all’Ambiente della Provincia di Novara

SIMONE PINAMONTE,
responsabile Unendo Energia S.p.A. (Gruppo AFIN);

BIAGIO DIANA,
Coordinatore Circolo 4 del Partito Democratico

Modera: FABRIZIO BARINI,
coordinamento Provinciale Partito Democratico

Ai tutti partecipati sarà distribuita un’ampia documentazione relativa alle caratteristiche degli incentivi previsti dalla normativa per la realizzazione di impianti fotovoltaici e solari termici, lo sviluppo e le potenzialità del fotovoltaico in Italia a seguito dell’approvazione del “nuovo” conto energia e della finanziaria 2007.

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Presentazione nuovo piano regolatore

. domenica 8 giugno 2008
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Il Comune di Galliate organizza un’assemblea pubblica per la presentazione e illustrazione del Progetto Preliminare del nuovo Piano Regolatore.

Martedì 10 giugno, alle ore 21, presso la Sala Ottocentesca del Castello Visconteo Sforzesco, in cui interverranno i professionisti incaricati della redazione del piano.

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