I Giovani Democratici della provincia di Novara sono assolutamente contrari alla scelta del governo di tenere le consultazioni per il referendum sulla legge elettorale una settimana dopo le elezioni europee e amministrative del 6-7 giugno. In questo modo il governo dimostra, infatti, di non tenere in minima considerazione l’impegno ed il parere espresso dagli oltre 800.000 firmatari della proposta di referendum; la scelta di richiamare gli elettori alle urne una settimana dopo le consultazioni europee e amministrative provocherà certamente un forte tasso di assenteismo e quindi la quasi totale impossibilità di raggiungere il quorum.
Proclamando una seconda tornata elettorale, l’attuale governo farà spendere allo Stato 400 milioni di euro, tra costi diretti e indiretti. Solo i costi diretti (circa 200 milioni) saranno simili all’investimento che il governo ha messo in atto per la sbandierata Social Card. È inconcepibile e paradossale che, in un momento di crisi economica, il governo scelga di sperperare una tal mole di denaro pubblico con il solo scopo di far fallire il referendum sulla legge elettorale; in un paese in cui non ci sono fondi per i giovani ricercatori, dove i tagli per la scuola e gli studenti sono ingenti e nocivi, dove i giovani precari perdono il lavoro, noi riteniamo che la scelta del governo sia assurda ed irresponsabile.
I Giovani Democratici propongono di accorpare il referendum alle elezioni dei giorni 6 e 7 giugno così da investire i milioni risparmiati nel settore della scuola, dell’università ed in aiuto ai giovani precari. Che il governo smetta di badare ai propri interessi e cerchi di dare un futuro dignitoso al nostro paese.
Proclamando una seconda tornata elettorale, l’attuale governo farà spendere allo Stato 400 milioni di euro, tra costi diretti e indiretti. Solo i costi diretti (circa 200 milioni) saranno simili all’investimento che il governo ha messo in atto per la sbandierata Social Card. È inconcepibile e paradossale che, in un momento di crisi economica, il governo scelga di sperperare una tal mole di denaro pubblico con il solo scopo di far fallire il referendum sulla legge elettorale; in un paese in cui non ci sono fondi per i giovani ricercatori, dove i tagli per la scuola e gli studenti sono ingenti e nocivi, dove i giovani precari perdono il lavoro, noi riteniamo che la scelta del governo sia assurda ed irresponsabile.
I Giovani Democratici propongono di accorpare il referendum alle elezioni dei giorni 6 e 7 giugno così da investire i milioni risparmiati nel settore della scuola, dell’università ed in aiuto ai giovani precari. Che il governo smetta di badare ai propri interessi e cerchi di dare un futuro dignitoso al nostro paese.