Bruxelles: «Fuori dall'Europa chi discrimina i bambini»

. domenica 29 giugno 2008

Dopo la bocciatura del Garante della Privacy italiano che parla di atto potenzialmente discriminatorio e lesivo della dignità personale, arriva venerdì il monito di Bruxelles sulla schedatura di massa dei bambini rom.
La Commissione europea non commenta quello che al momento sono ancora «dichiarazioni» di politici, annunci di norme non ancora formulate ufficialmente anche se tratteggiate abbastanza nettamente come prelievo generalizzato delle impronte digitali per i rom anche se minori.

Ma rileva che questo non è possibile secondo le regole Ue. È quanto ha affermato un portavoce della Commissione Ue, Pietro Petrucci, rispondendo alle domande dei giornalisti a Bruxelles. «Si tratta solo di un annuncio -ha detto- e noi non commentiamo annunci. Parliamo solo quando siamo di fronte a un fatto concreto, a un atto giuridico dello Stato membro».


Tuttavia, di fronte alla domanda dei giornalisti se sia in generale compatibile con le norme Ue contro la discriminazione e i pari diritti dei cittadini comunitari che uno Stato membro schedi le impronte dei soli rom, Petrucci ha risposto chiaramente: «no». Il portavoce ha spiegato inoltre che il governo italiano dovrà notificare la norma a Bruxelles una volta che il decreto, passati i due mesi di rito, sarà convertito in legge. Petrucci ha comunque aggiunto che «non è mai successo finora in uno Stato membro» che si schedino le impronte di un singolo gruppo.

Intanto l'europarlamentare radicale Marco Cappato, insieme alla collega Viktoria Mohacsi, deputata ungherese di etnia rom, ha proposto al gruppo liberaldemocratico all'eurocamera (Alde) di chiedere un dibattito urgente sulla questione delle impronte digitali ai rom. Se la richiesta verrà accettata dalla conferenza dei capigruppo la prossima settimana, il tema sarà discusso durante la sessione plenaria di Strasburgo del 7-10 luglio.


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