La legge dei numeri

. domenica 22 febbraio 2015

E’ risultato evidente a tutti i presenti che, di fronte ad una mozione pretestuosa ed allarmista che cavalcava la paura dell’ISLAM suggerendo “interventi sulla sicurezza”, la maggioranza in Consiglio si è per la prima volta divisa, incassando 3 astensioni e 7 voti favorevoli. La minoranza non poteva che votare contro (5 voti) nel tentativo di arginare quella presa di posizione retorica e scivolosa, non condividendone né i toni né le misure proposte (cito: “civiltà totalmente diversa dalla nostra”… “irrimandabile un’azione di verifica sulla popolazione”…”espellere chi non rispetta la nostra nazione”…e su questo punto ci sarebbe da approfondire anche nelle file della Lega !).
La legge dei numeri però salva sempre la maggioranza dei voti espressi, ritenendo gli astenuti dei “non votanti”. Quindi non resta che prendere atto che questo inutile quanto mistificante documento, che mira a “fermare gli invasori” come fossimo nell’anno 1000, verrà ahinoi inviato al presidente del Consiglio e ai presidenti di camera e Senato come solenne presa di posizione del Consiglio galliatese.
Ma, al di là di questi contenuti retorici, quello che mi fa riflettere è l’usanza di un regolamento comunale che di prassi esclude gli astenuti dal numero dei votanti, consentendo discutibili maggioranze. Faccio un esempio: qualora ci fosse solo 1 voto a favore in una maggioranza di astenuti, dettata per ipotesi da imbarazzo o stupore, questo voto determinerebbe le sorti di una scelta… ma che rappresentatività ha una decisione condivisa solo da pochi ? Continuo a credere che, in democrazia, le maggioranze dovrebbero essere espressione dei più, dovrebbero esprimere azioni condivisibili, iniziative che abbiano un supporto sufficiente… Ma che peso ha una scelta risicata ? Ma come si può pretendere di agire in nome della maggioranza se la maggioranza non ti sta sostenendo ? Certo, in questo caso non si tiene conto della “legge dei numeri” ma solo di un principio dettato dal buon senso comune.


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