A proposito di alleanze

. martedì 4 maggio 2010

I fattiIl DL 5 marzo 2010 n°29 del governo Berlusconi, il cosiddetto “salva liste”, è stato cancellato, grazie a un emendamento presentato dal PD e approvato dalla Camera.
Si è così evitato che una norma viziata sul piano della costituzionalità entrasse a far parte del nostro ordinamento e si stabilisse un grave precedente per le elezioni future.
Qualche giorno dopo, il 15 aprile, il PD ha espresso voto favorevole su un disegno di legge “salva effetti”, che salva gli effetti prodotti sulle elezioni regionali del 28-29 marzo u.s. dal DL n°29 non convertito.
Questo disegno di legge si è reso necessario per evitare che la decadenza del DL n°29 potesse portare all’annullamento del voto del 28-29 marzo e alla ripetizione delle elezioni, nei casi in cui quanto disposto dal decreto stesso aveva trovato effettiva applicazione.
Con questo atto il PD ha inteso rispettare la volontà popolare, che nell’ultima domenica di marzo si è liberamente manifestata, non condizionata dal decreto “salva liste”, e che non può essere rimessa in discussione per l’irresponsabile comportamento di una maggioranza che aveva imposto il decreto, ma che poi non è stata capace di convertirlo in legge.

Puntualmente, c’era da aspettarselo, il responsabile atteggiamento del PD ha scatenato bordate di “fuoco amico” da parte dei soliti paladini dell’opposizione “dura e pura”, per i quali il rispetto della volontà degli elettori, ancorché espressa liberamente, è un dato del tutto trascurabile: l’importante è cogliere ogni pretesto per continuare nel loro gioco al massacro nei confronti del nostro partito, con l’obiettivo di sottrargli consenso, indebolirlo.
Ci spiace dover constatare che a questo sport del “tiro al PD” sembra volersi dedicare con particolare impegno anche il segretario locale dell’IDV, che dal suo blog attacca pesantemente il nostro partito, con l’accusa di scandalosi appiattimenti sulle “posizioni da regime del governo Berlusconi”, per meschini interessi di bottega o di poltrone (per altro confondendo il decreto “salva liste” con la legge “salva effetti”), a cui fa seguire una serie di considerazioni insultanti sul PD, la sua dirigenza e la sua linea politica, degne della “migliore” propaganda della destra.

La pazienza deve avere un limite e la nostra si sta esaurendo.
Perciò, mentre respingiamo gli insulti al mittente, vogliamo mettere subito e bene in chiaro che, per la continuità di un leale rapporto di alleanza tra PD e IDV in ambito locale, attacchi di tale violenza portati al nostro partito per qualsivoglia ragione non sono ammissibili.
Pur considerando che le ragioni di questo attacco non riguardano questioni locali, ma scelte del PD a livello nazionale, se quanto si legge nello scritto del locale segretario IDV rappresenta veramente il pensiero prevalente in quel partito, ci chiediamo se, in ambito locale, politicamente abbia ancora senso considerare l’IDV quale nostro alleato.
Da qualcuno che si dichiara alleato, siamo disponibili ad accettare sia le critiche che un’onesta concorrenza sul piano elettorale, purché ciò avvenga entro i limiti del reciproco rispetto.
A nostro avviso, nel caso di cui stiamo parlando, questi limiti sono stati abbondantemente superati.
Così stando le cose, da parte nostra diventa urgente valutare se ancora sussistono le condizioni minime per il proseguimento a livello locale del rapporto di alleanza e collaborazione con l’IDV e, se necessario, trarne le dovute conseguenze.

La segreteria organizzativa
del circolo PD di Galliate

Cfr l'intervento apparso sul blog dell'IDV Galliate: http://italiadeivalori-galliate.blogspot.com/2010/04/tra-il-dire-il-fare-ce-di-mezzo-il.html


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