La tappa numero 53 del tour tra le piazze d’Italia di Walter Veltroni ha retto splendidamente il confronto con le precedenti. La città di Novara ha infatti accolto con un bagno di folla entusiasta il leader del PD, andando oltre ogni più ottimistica previsione e preoccupazione dovuta all’orario poco accomodante e alla comprovata tendenza politica opposta della maggioranza dei suoi cittadini.
Molto folta la presenza anche di Galliatesi tra i presenti, fatto che ha dimostrato ancora una volta il forte impegno del circolo e il grande interesse della comunità verso appuntamenti di questo calibro.
Anche il tempo ha concesso ai democratici novaresi una splendida giornata di sole, che ha reso il già affascinante e caratteristico cortile del Broletto un luogo veramente da togliere il fiato allo stesso Veltroni, una volta salito sul palco e trovatosi di fronte a centinaia di occhi che lo guardavano e a decine di bandiere sventolanti.
Ho partecipato a questo evento in modo diretto, trovandomi tra coloro che si occupavano della sicurezza e venendo poi collocato nella postazione adiacente al palco, e ciò mi ha permesso di poter percepire minuto per minuto il crescere dell’energia positiva che aumentava dalla sempre più numerosa quantità di persone che lentamente prendeva forma nel cortile.
I raggi del sole illuminavano il cortile e lo scaldavano in un caldo abbraccio propiziatorio, un’anteprima di primavera serena, radiosa, luminosa, ben lontana dai freddi invernali.
La canzone di Jovanotti “Mi fido di te” rendeva quasi surreale l’attesa di coloro che già dalle 14.30 si trovavano in prima fila per poter vedere da vicino, quasi toccare il simbolo della tanto desiderata rinascita italiana.
Le parole della canzone entravano nei cuori dei presenti preparando le emozioni che avrebbero poi trovato la loro valvola di sfogo in ripetuti e scroscianti applausi durante il discorso di Veltroni, al termine di ogni sua frase, al concepimento di ogni suo appello alla speranza per un Italia nuova, vincente ed onesta.
Di fianco a me, anch’egli addetto alla sicurezza, un ragazzo senegalese appartenente ad un altro circolo del PD, a dimostrare che non tutti gli immigrati sono delinquenti e vagabondi, ma anche persone che hanno voglia di lavorare onestamente per costruire un paese migliore dove poter far crescere i loro figli in serenità insieme ai nostri.
Molti i giovani presenti, tanti anche gli anziani, a rappresentare due categorie sociali spesso vittime delle scelte degli altri, ai quali la politica degli ultimi quindici anni ha solo tolto sogni, diritti, privilegi ottenuti con enormi sacrifici.
Parlando con le persone nelle prime file, cercando di ingannare l’attesa, ho percepito due sensazioni forti, contrastanti tra loro ma se vogliamo complementari.
Da una parte la conferma del malessere riscontrabile in tutto il paese, e cioè il forte, se vogliamo drammatico ed allarmante senso di paura e sgomento generale verso il futuro, verso un avvenire dubbioso ed incerto.
Dall’altra la consapevolezza che qualcosa si può davvero ancora fare per invertire la rotta, per evitare di entrare ancora una volta nell’incubo di un’Italia governata da persone che pensano solo ai loro interessi e non a quelli della collettività.
Alle 15.30 l’energia accumulata ha potuto finalmente sprigionarsi e sono convinto che le parole di Walter Veltroni non siano cadute nel vuoto.
Come in tutte le altre piazze il leader del PD ha toccato gli argomenti che tanto stanno a cuore a tutti in questo momento, crescita economica, incremento dei salari e diminuzione del precariato giovanile, sicurezza, maggior coinvolgimento delle donne in tutti i livelli, ecc… senza troppi giri di parole tipiche del politichese ma con schiettezza e massima chiarezza, con gli occhi di uno che ci crede davvero in quello che sta dicendo.
Ho visto persone con gli occhi lucidi, emotivamente e sinceramente coinvolte durante e al termine del comizio, persone che si stanno aggrappando alla speranza di un futuro migliore, ad un radicale cambiamento che porti soprattutto una cosa, la tranquillità di poter vivere sereni.
Io credo che una nuova Italia si possa fare davvero, dipende essenzialmente da tutti noi, giovani, meno giovani, anziani, Galliatesi, Novaresi ed Italiani tutti.
Veltroni costantemente ripete ogni giorno, in ogni piazza d’Italia, rivolgendosi a migliaia di persone così diverse tra loro per estrazione sociale e provenienza, che vincere queste elezioni non è il punto di arrivo, il fine, ma il mezzo per realizzare un’Italia nuova, un’Italia più bella, più moderna e meno macchinosa, e sono convinto che se il PD realizzerà tutto ciò che il suo leader sta dicendo il nostro paese cambierà davvero… in meglio una volta tanto.
Francesco
Molto folta la presenza anche di Galliatesi tra i presenti, fatto che ha dimostrato ancora una volta il forte impegno del circolo e il grande interesse della comunità verso appuntamenti di questo calibro.
Ho partecipato a questo evento in modo diretto, trovandomi tra coloro che si occupavano della sicurezza e venendo poi collocato nella postazione adiacente al palco, e ciò mi ha permesso di poter percepire minuto per minuto il crescere dell’energia positiva che aumentava dalla sempre più numerosa quantità di persone che lentamente prendeva forma nel cortile.
I raggi del sole illuminavano il cortile e lo scaldavano in un caldo abbraccio propiziatorio, un’anteprima di primavera serena, radiosa, luminosa, ben lontana dai freddi invernali.
La canzone di Jovanotti “Mi fido di te” rendeva quasi surreale l’attesa di coloro che già dalle 14.30 si trovavano in prima fila per poter vedere da vicino, quasi toccare il simbolo della tanto desiderata rinascita italiana.
Le parole della canzone entravano nei cuori dei presenti preparando le emozioni che avrebbero poi trovato la loro valvola di sfogo in ripetuti e scroscianti applausi durante il discorso di Veltroni, al termine di ogni sua frase, al concepimento di ogni suo appello alla speranza per un Italia nuova, vincente ed onesta.
Di fianco a me, anch’egli addetto alla sicurezza, un ragazzo senegalese appartenente ad un altro circolo del PD, a dimostrare che non tutti gli immigrati sono delinquenti e vagabondi, ma anche persone che hanno voglia di lavorare onestamente per costruire un paese migliore dove poter far crescere i loro figli in serenità insieme ai nostri.
Molti i giovani presenti, tanti anche gli anziani, a rappresentare due categorie sociali spesso vittime delle scelte degli altri, ai quali la politica degli ultimi quindici anni ha solo tolto sogni, diritti, privilegi ottenuti con enormi sacrifici.
Parlando con le persone nelle prime file, cercando di ingannare l’attesa, ho percepito due sensazioni forti, contrastanti tra loro ma se vogliamo complementari.
Da una parte la conferma del malessere riscontrabile in tutto il paese, e cioè il forte, se vogliamo drammatico ed allarmante senso di paura e sgomento generale verso il futuro, verso un avvenire dubbioso ed incerto.
Dall’altra la consapevolezza che qualcosa si può davvero ancora fare per invertire la rotta, per evitare di entrare ancora una volta nell’incubo di un’Italia governata da persone che pensano solo ai loro interessi e non a quelli della collettività.
Alle 15.30 l’energia accumulata ha potuto finalmente sprigionarsi e sono convinto che le parole di Walter Veltroni non siano cadute nel vuoto.
Come in tutte le altre piazze il leader del PD ha toccato gli argomenti che tanto stanno a cuore a tutti in questo momento, crescita economica, incremento dei salari e diminuzione del precariato giovanile, sicurezza, maggior coinvolgimento delle donne in tutti i livelli, ecc… senza troppi giri di parole tipiche del politichese ma con schiettezza e massima chiarezza, con gli occhi di uno che ci crede davvero in quello che sta dicendo.
Ho visto persone con gli occhi lucidi, emotivamente e sinceramente coinvolte durante e al termine del comizio, persone che si stanno aggrappando alla speranza di un futuro migliore, ad un radicale cambiamento che porti soprattutto una cosa, la tranquillità di poter vivere sereni.
Io credo che una nuova Italia si possa fare davvero, dipende essenzialmente da tutti noi, giovani, meno giovani, anziani, Galliatesi, Novaresi ed Italiani tutti.
Veltroni costantemente ripete ogni giorno, in ogni piazza d’Italia, rivolgendosi a migliaia di persone così diverse tra loro per estrazione sociale e provenienza, che vincere queste elezioni non è il punto di arrivo, il fine, ma il mezzo per realizzare un’Italia nuova, un’Italia più bella, più moderna e meno macchinosa, e sono convinto che se il PD realizzerà tutto ciò che il suo leader sta dicendo il nostro paese cambierà davvero… in meglio una volta tanto.
Francesco
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