Coscienza e Accoglienza

. domenica 26 aprile 2015

L’assemblea degli iscritti del Partito Democratico di Galliate, riunita la mattina del 26 Aprile, preso atto del rifiuto del Sindaco Ferrari alla richiesta giunta dalla Prefettura di Novara di accogliere nella nostra città un certo numero di profughi provenienti dagli sbarchi nel Mediterraneo, esprime un convinto e forte dissenso contro tale decisione assunta in nome e per conto di tutti i galliatesi. Ricordiamo che Galliate è già stata, negli anni ’90, disponibile ad accogliere un gruppo di profughi che provenivano dall’Albania, dimostrando l’ospitalità propria di una comunità solidale, che apre le porte a persone fuggite per necessità e disperazione dal loro Paese. Oggi non ci sembra che quell’arrivo e gli altri che si sono susseguiti spontaneamente abbiano comportato particolari problemi per la nostra città. A distanza di tempo possiamo registrare la completa integrazione di quella comunità, merito della loro e della nostra volontà che ha saputo aprirsi all’accoglienza.
Da galliatesi rifiutiamo l’affermazione che “Galliate è proprietà dei galliatesi”, lasciamo questa convinzione al Sindaco e a chi la pensa come lui, perché guidati da un sordo egoismo e quindi interessati a far leva in modo bassamente speculativo sulle difficoltà di molte famiglie che vivono il perdurare della crisi economica.
A pensarla come noi non è una dimostrazione di semplice buonismo, ma chiediamoci invece che ne sarebbe se il Sindaco di Lampedusa e gli altri Sindaci delle città che vivono gli sbarchi dei migranti si comportassero come il Sindaco Ferrari… cosa ne sarebbe stato delle migliaia di disperati che, a costo di perdere la vita, arrivano sulle nostre coste ? Ma se la sente il nostro Sindaco in coscienza di affermare che sono affari loro e che ci deve pensare l’Europa, senza essere tormentato dal pensiero che forse anche Galliate debba fare la sua parte in questa emergenza ?
Noi democratici galliatesi proponiamo al Sindaco una riflessione più profonda ed un ripensamento, guidati dalla convinzione che Galliate non può venir meno alle proprie tradizioni di accoglienza e solidarietà già in passato ampiamente dimostrate.


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