Il ritorno dalle ferie riserva un’amara sorpresa per i cittadini galliatesi. L’entrata in vigore delle nuove imposte, finalizzate al raggiungimento del pareggio nei bilanci Comunali, pone le amministrazioni di fronte a scelte non semplici: da una parte assicurare un gettito che assicuri i servizi ai cittadini, dall’altra tener conto che in periodi di “spending review” le famiglie ed i pensionati non hanno margini per affrontare nuove spese.
Com’è noto forse ai più, la tassazione TASI (Tassa per i Servizi Indivisibili) si applica a tutti i possessori di unità immobiliari, inclusa l’abitazione principale, ed ha anche una ricaduta sugli occupanti in affitto (nella misura del 10%). Accanto alla TASI permane l’IMU (Imposta Municipale Propria, e non più Unica…) che si applica a tutti i possessori di terreni e fabbricati (ad esclusione della prima casa non di lusso cioè non classificate nelle categorie catastali A1, A8 e A9). La scelta amministrativa sta tutta nella determinazione delle aliquote, cioè dei parametri moltiplicatori da applicare ai valori dei beni, e nella previsione di detrazioni, riduzioni ed eventuali esenzioni.
Logica vorrebbe che l’applicazione della nuova TASI e dell’IMU in combinazione non eccedano il gettito della vecchia IMU, ma il gioco dei parametri scelti dall’amministrazione Ferrari non ci garantisce che sarà così. Infatti, assistiamo alla scelta di tener relativamente bassa l’aliquota IMU (6,6 per mille al massimo) per massimizzare l’aliquota TASI (3,3 per mille senza detrazioni sopra i 596 Euro di rendita), scelte che non ci trovano proprio d’accordo. La conseguenza è chiaramente di caricare sulla maggioranza dei proprietari di prima casa l’onere di sostenere questa imposizione, scaricando in parte i possessori di seconde case e di case di lusso. Scelta impopolare e dannosa che nemmeno le previste detrazioni ed esenzioni riescono ad attenuare. Per altro, senza voler applicare una pietosa rateizzazione come da noi richiesto, dato che la prima rata era prevista per lo scorso Giugno ed invece tutto si sta concentrando per fine anno. Ciò che ci fa più sdegnare è il fatto che l’applicazione di tali aliquote (praticamente al massimo), avendo il Sindaco Ferrari deciso di non intervenire sul bilancio comunale e sui costi già dall’inizio dell’anno, era già inevitabile molti mesi fa ma sarebbe stato sconveniente farlo capire ai Galliatesi prima delle elezioni…
Facciamo un semplice esempio sulle scelte della giunta:
Una famiglia con due figli proprietaria di una casa con rendita catastale di 600 € (dignitosa ma non certo di lusso) ha pagato 115 € di ICI nel 2010, usufruendo della detrazione comunale di 200 €, NON ha pagato l’IMU nel 2012 e deve pagare 330 € di TASI nel 2014, proprio a causa dell’applicazione dell’aliquota massima e della cancellazione di ogni detrazione.
Se la stessa casa è di proprietà di genitori che l’hanno data in comodato al figlio, per la stessa casa si dovranno versare quest’anno 917 € di IMU e TASI (con aliquota totale pari 9,1 per mille) mentre i proprietari di prime case di lusso pagheranno solo il 6 per mille e potranno usufruire della detrazione di 200 €.
Queste sono le scelte che la Giunta ha proposto al Consiglio Comunale e che il gruppo Partito Democratico PSE ha osteggiato con forza: abbiamo chiesto di redistribuire le detrazioni e rimodulare le aliquote, ma la maggioranza ha tuttavia approvato senza alcuno scrupolo apparente.
Ma ciò non esaurisce gli oneri per i cittadini. A fine anno si aggiungerà anche la seconda rata TARI (tassa rifiuti ex TARSU) che richiede una riflessione a parte. Questa imposizione deve coprire al 100% la spesa che il Comune sostiene per il servizio consortile di raccolta rifiuti. Il Comune di Galliate spende per questo servizio più di 2 Milioni di Euro all’anno, una cifra scandalosa se si considera il livello di pulizia attuale e l’incremento di spesa smisurato che si è avuto dal 2010 (+ 18 % !), senza che sia parimenti aumentato il volume da smaltire! A questo punto chiediamo con forza che venga rinegoziato il servizio e che si faccia una seria rivisitazione in sede consortile. L’amministrazione deve farsi carico di questa intermediazione, prima di pensare alle forme di esenzione totale! Non siamo contrari ad incentivare con le detrazioni, infatti avevamo anche proposto un abbattimento della tassa al 50% per le nuove aziende.
Ora ci domandiamo: chi e come si troverà ad integrare il gettito mancante? Verrà spalmato sui cittadini…
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