Il lavoro nobilita. Il precariato no.

. giovedì 22 gennaio 2009

Stiamo vivendo uno dei maggiori periodi di crisi mai registrati nella tarda modernità; il Governo attualmente in carica non sta facendo nulla per risolvere il problema, con conseguenze per l'intera società e soprattutto per i giovani che si devono inserire nel mondo del lavoro o lo faranno nei prossimi mesi.

Il Partito Democratico ha sviluppato una serie di proposte, sviluppando le migliori poliche di welfare teorizzate da studiosi come Tito Boero e Pietro Ichino.
All'Italia serve un nuovo sistema universale di ammortizzatori sociali a partire dal sussidio unico per i disoccupati e da un reddito minimo garantito per i precari.

Proponiamo un sussidio unico di disoccupazione, che sostituisca gli attuali istituti, che sia della durata massima di 2 anni, che sia finanziato in via assicurativa e sia strettamente collegato a politiche di formazione, di riqualificazione e reimpiego.

Accanto a questo proponiamo l’introduzione di un reddito minimo garantito, che contrasti la povertà anche tra chi lavora solo per brevi periodi di tempo o tra chi non ha un lavoro da molto tempo. Un istituto di welfare universale che esiste in quasi tutti i paesi europei e che costituisce il completamento degli istituti di tutela del reddito.



E’ un'innovazione che risponde concretamente al dramma di milioni di milioni di persone, donne e giovani su tutti, e che dà il segno di quanto sia profonda la rottura col passato rappresentata dal riformismo del Partito Democratico.

Per i lavoratori che sono tutelati dalla Cassa integrazione, questo è un periodo difficilissimo, pieno di preoccupazioni sul futuro loro e dell’azienda. Per tutti gli altri, è anche peggio. Per loro, la perdita del lavoro diventa subito la perdita di tutto il reddito.

Innovazione, per noi, significa allora superare quell’inaccettabile dualismo nel mercato del lavoro per il quale ci sono lavoratori che hanno tutele e garanzie e altri che ne hanno di meno o non ne hanno affatto.

E’ come se all’Italia mancasse un intero pilastro dello Stato sociale. Se in America manca la sanità pubblica, a noi manca la tutela del reddito in caso di perdita del lavoro. Invece della flexicurity europea, nel nostro Paese, per quasi metà dei lavoratori c’è il massimo di flessibilità, senza alcuna sicurezza.

Innovazione, per noi, significa un sistema capace di sostenere tutti i lavoratori, al di là del contratto, del settore e delle dimensioni dell’impresa nella quale operano, nel momento in cui ne hanno bisogno. Uniche condizioni: l’impegno per la riqualificazione professionale e la disponibilità ad accettare un nuovo lavoro.

Non si tratta, ovviamente, di togliere qualcosa a chi le tutele le ha. Si tratta di dare a chi non ha. Si tratta di costruire un percorso di inserimento nel mondo del lavoro che sia associato a un sistema di tutele e garanzie.


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